Dal 24 al 26 marzo la Rai dedica tre giornate ricche di approfondimenti a Fabrizio Frizzi, volto gentile della televisione italiana.
Il 26 marzo 2018, ci lasciava il celebre presentatore Rai Fabrizio Frizzi; la rete nazionale, per la quale ha lavorato con dedizione e successo per quasi quarant’anni, ad un anno dalla data di morte, ha deciso di omaggiare la sua memoria con un palinsesto completamente dedicato. In suo onore, vedremo quindi una programmazione commovente e ricca di interviste, approfondimenti e repliche di programmi televisivi dei quali Frizzi era presentatore.
Il dettaglio del palinsesto Rai dedicato a Fabrizio Frizzi
A dare inizio alla programmazione Rai in onore del presentatore, sono stati i programmi Uno mattina in famiglia e Domenica in del 24 marzo con interviste e dichiarazioni da parte degli ex colleghi.
Tra il 24 e 25 marzo, lo speciale del TG1 curato da Vincenzo Mollica dedicato a Frizzi è stato ampiamente apprezzato dai numerosissimi tweet malinconici e pieni di ricordo; il 25 marzo, invece, è stata invece la volta de I soliti ignoti con Flavio Insinna.
Il 26 marzo, giorno dell’anniversario, sono attesi invece su Raiuno i programmi che Frizzi, nonostante la malattia, ha condotto fino all’ultimo; parliamo di shows televisivi quali l’Eredità , Uno mattina, Vieni da me e La Vita in Diretta. Sempre il 26 sono attese le dediche di altri canali quali Raidue (I Fatti Vostri, Detto Fatto), Raitre (Agorà , Mi Manda Raitre, Blob), RaiNews 24 e di tutti i telegiornali nazionali.
L’affetto e il ricordo dei colleghi
Amato dal pubblico, amatissimo dai colleghi, Frizzi è stato ricordato con affetto in particolare dai colleghi Rai; ricordiamo, tra le altre, la commovente dichiarazione rilasciata da Rita dalla Chiesa, ex compagna del presentatore, nella quale sottolinea la stima e il rispetto presente nel rapporto anche in seguito alla loro separazione.
Toccanti sono state anche le parole di Milly Carlucci durante la diretta a Domenica In che hanno commosso il pubblico italiano e la presentatrice Mara Venier:
“La sua forza vitale è sempre stata così grande che se anche non lo vedi pensi che ci sia e che stia facendo cose. Per me questo è un modo di svoltare la difficoltà delle grandi assenze: penso che siano da qualche parte a lavorare e in questo momento non ci possiamo sentire”.